
Linea Novara–Varallo, il sogno del ritorno del treno si fa sempre più vicino
Linea Novara–Varallo, il sogno del ritorno del treno si fa sempre più vicino
Linea Novara–Varallo, il sogno del ritorno del treno si fa sempre più vicino
Botta: «Servono 3 milioni l’anno, meno dello 0,5% del bilancio regionale trasporti»
Tornare a viaggiare in treno lungo la storica linea Novara–Varallo potrebbe presto diventare realtà. A crederci è Eraldo Botta, vicesindaco di Varallo e da anni tra i principali sostenitori della riattivazione della tratta, chiusa al servizio regolare nel 2014.
Secondo Botta, basterebbe un investimento annuale di circa 3 milioni di euro — meno dello 0,5% del bilancio regionale destinato ai trasporti pubblici — per garantire dieci corse giornaliere tra andata e ritorno. «Con questa cifra – spiega – potremmo offrire un servizio efficiente e sostenibile a tutta la Valsesia, in attesa che opere stradali come la variante di Serravalle vedano la luce. La ferrovia, invece, potrebbe tornare operativa in tempi brevi».
La linea, riconosciuta come “storica” ai sensi della legge 128, non è mai stata abbandonata del tutto. RFI ha avviato negli ultimi anni diversi interventi di manutenzione e recupero: tra i più recenti, il consolidamento della galleria di Vanzone nel territorio di Borgosesia, con un investimento di 1,4 milioni di euro, e la riqualificazione della rimessa locomotive e del magazzino merci di Varallo, per 1,13 milioni, destinati a diventare un polo museale ferroviario.
Complessivamente, tra opere concluse e in programma, gli investimenti superano gli 11 milioni di euro, includendo anche i 6,2 milioni stanziati per il ripristino del tratto Romagnano–Varallo, i cui lavori riprenderanno nel 2026.
Dal 2015 la linea ospita treni storici in collaborazione con la Fondazione FS Italiane, mantenendo vivo uno dei percorsi ferroviari più suggestivi d’Italia. Solo negli ultimi tre anni, RFI ha investito quasi 9 milioni di euro in manutenzione e valorizzazione.
Il prossimo appuntamento con il treno storico è fissato per domenica 12 ottobre, e i biglietti sono andati esauriti in pochi giorni — un segnale del grande interesse del pubblico.
«Ci auguriamo – conclude Botta – che la Regione riconosca il valore strategico di questa linea, non solo come mezzo di trasporto ma anche come volano turistico, culturale ed ecologico. Riaprire la ferrovia significherebbe ridare fiato alla Valsesia e celebrare una storia che nel 2026 compirà 140 anni».